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FIAT A 12 bis
1917 - 1919



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Note storiche

Nel corso della Prima guerra mondiale, il settore aeronautico è stato oggetto di un rapido sviluppo dettato dalla richiesta pressante di velivoli dotati di maggiori prestazioni. Ciò ha spinto numerose aziende ad impegnarsi nella progettazione di nuovi velivoli e nello sviluppo dei relativi motori. In Italia, una delle più importanti è stata la FIAT, che fin dagli anni '10 aveva avviato la produzione autonoma sia di velivoli sia di motori. Il motore aeronautico FIAT A 12 bis è stato sviluppato nel 1917 come evoluzione del modello A 12, per migliorarne complessivamente le prestazioni e le qualità tecniche. Il motore presenta le caratteristiche tecniche tipiche dei motori raffreddati a liquido in uso in campo aeronautico in quel periodo, derivanti da uno schema costruttivo introdotto dalla Mercedes. I cilindri e le teste erano costruiti in acciaio con camicie di raffreddamento a parete sottile in acciaio saldato; gli organi della distribuzione erano racchiusi in carter che ne assicuravano la corretta lubrificazione. Ciò consentiva di contenere la massa complessiva del motore, ottenendo una buona affidabilità ed una certa semplificazione a livello produttivo; varie modifiche potevano essere facilmente introdotte in tempi rapidi, senza sostanziali modifiche all’architettura generale. Il motore, prodotto in grande serie (oltre 12000 esemplari) a partire dal 1917, era considerato come uno dei migliori della sua categoria ed è stato utilizzato, fino all’inizio degli anni ‘20, in numerosi velivoli sia italiani sia stranieri (francesi, inglesi, russi et al.). In Gran Bretagna era venduto ad un prezzo superiore a quello di alcuni motori prodotti da altre rinomate case produttrici ed allo stesso prezzo del Rolls Royce Eagle, uno dei più potenti di quel periodo. Dopo la guerra alcuni FIAT A 12 bis sono stati impiegati anche in ambito sportivo automobilistico. Con opportune modifiche un esemplare è stato utilizzato per equipaggiare la vettura da record Fiat SB4 Mefistofele, costruita e guidata dal pilota britannico Ernest Eldridge, che nel 1924 ha ottenuto il primato mondiale di velocità sul chilometro lanciato, sul rettifilo di Arpajon, in Francia, alla velocità di 234.97 km/h. In modo analogo, un altro FIAT A 12 bis è stato utilizzato per la vettura da record Botafogo Special, costruita dal pilota argentino Adolfo Scandroglio. 

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Scheda tecnica

CostruttoreFIAT Aviazione, Torino, dal 1917 al 1919
TipoA 12 bis
Descrizionemotore aeronautico con 6 cilindri in linea, basamento in lega di alluminio con 7 supporti di banco, cilindri e teste in acciaio con camicie di raffreddamento a parete sottile in acciaio saldato (tipo Mercedes), stantuffi in alluminio
Corsa180 mm
Alesaggio160 mm
Cilindrata21715 cm³
Rapporto di compressione4.7
Potenza300 CV a 1600 giri/minuto (potenza max. normale sul livello del mare); 320 CV a 1800 giri/minuto (potenza max. assoluta sul livello del mare)
Consumo specifico225 g/CV/h
Potenza specifica13.8 CV/litro
Sistema di distribuzione2 valvole in testa in ogni cilindro, comandate, tramite bilancieri, da un albero a camme in testa azionato da ingranaggi
Sistema di alimentazionea benzina con un carburatore doppio corpo, dotato di regolatore della miscela manuale per l'impoverimento oltre 2000 m s.l.m.
Sistema di accensionedue candele per cilindro alimentate da due magneti distributori ad alta tensione Dixie, con anticipo masssimo di 32°/35°; ordine di accensione: 1-5-3-6-2-4
Sistema di raffreddamentoa liquido, con una pompa centrifuga
Sistema di lubrificazioneforzato, con pompe a ingranaggi, una di mandata e due di recupero; quella di mandata è posta nella parte posteriore della coppa, in corpo unico con una delle pompe di recupero
Lunghezza1763 mm
Larghezza560 mm
Altezza1130 mm
Massa438 kg
Rapporto massa/potenza1.5 kg/CV


Applicazioni

Ansaldo A.300 (ricognitore)

Caproni Ca.40 (bombardiere e ricognitore)

FIAT R.2 (ricognitore)

Macchi M.9 (idrovolante)

Pomilio PE (ricognitore)

IVL A.22 Hansa (idrovolante ricognitore)

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