All’inizio degli anni ’10 del ‘900 il rapido sviluppo del settore aeronautico spinse varie aziende ad impegnarsi nella realizzazione di nuovi motori concepiti in modo specifico per l’impiego su velivoli e dirigibili. Analogamente alla FIAT e alla SPA, anche le Officine Meccaniche Colombo di Milano avviarono lo studio di un motore con sei cilindri in linea raffreddato a liquido, il cui modello prodotto in serie nel 1916 venne denominato D 110. Questo venne costruito su licenza anche da altre aziende, tra cui l’Alfa Romeo e la Officine Meccaniche De Vecchi (poi C.N.M.) di Milano, e fu utilizzato in vari velivoli costruiti in Italia durante la Prima guerra mondiale e negli anni successivi. Il suo schema costruttivo riprende alcune soluzioni tecniche abbastanza diffuse all’inizio del ‘900, in primis l’impiego di gruppi di cilindri gemellati disposti in linea su un unico basamento in lega di alluminio, con teste realizzate in pezzo unico con i cilindri, al fine di ridurre la lunghezza del motore. A differenza di altri motori dell’epoca, le camicie di raffreddamento sono realizzate in lamiera di ottone e sono avvitate (anziché saldate) esternamente su ciascun gruppo di cilindri. Nel suo insieme il motore D 110 offriva prestazioni e affidabilità in linea con quelle dei suoi concorrenti diretti, tra cui il FIAT A 10, e alcuni esemplari, come quello esposto, continuarono ad essere revisionati e utilizzati ben oltre la fine della guerra.
Clicca qui per ascoltare l’audioguida su izi.TRAVEL
Velivoli Farman HF.20 costruiti su licenza in Italia dalla Società Anonima Costruzioni Aeronautiche Savoia, Farman MF.11 Colombo (1914); SAML-Aviatik A.3.
L'esemplare esposto fa parte del patrimonio storico della Aeronautica Militare Italiana ed è stato restaurato dal Museo dei Motori nell’ambito di un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale di motori aeronautici di varie epoche, realizzato congiuntamente tra la Forza Armata e l’Ateneo di Palermo in occasione del Centenario dell'istituzione dell'Aeronautica Militare.