La Curtiss-Wright Corporation è una delle più grandi aziende statunitensi del settore aeronautico. Nata nel 1929 dalla fusione della Curtiss Aeroplane and Motor Company, Wright Aeronautical e altre aziende aeronautiche, oggi è attiva anche in altri ambiti, tra cui quello aerospaziale. La sua vasta produzione comprende sia velivoli, sia propulsori, e tra questi ultimi il motore R-1820 Cyclone è stato uno di quelli di maggiore successo tecnico e commerciale. Prodotto per oltre 30 anni con un totale di oltre 150000 esemplari, è stato utilizzato in tutto il mondo in numerosi velivoli militari e civili fino agli anni ‘80. Tale longevità è dovuta all’impostazione costruttiva del progetto iniziale e al continuo sviluppo tecnico, concretizzatosi nel tempo attraverso la realizzazione di molteplici varianti con migliori prestazioni, maggiore affidabilità ed economia di servizio, pur conservando praticamente immutate le caratteristiche dimensionali del primo modello introdotto nel 1930. Questo infatti venne gradualmente modificato, riveduto, perfezionato e, in alcune versioni, dotato anche di sistema di sovralimentazione con turbogruppo azionato dai gas di scarico, passando da 575 CV del modello a oltre 1500 CV nelle versioni più potenti.
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Velivoli Boeing B-17; Douglas A-24, C-49, C-50; Grumman J2F-5, HU-16 e S-2F-1; Lockheed A-29, C-60; North American O-47; Piasecky H-21; Sikorsky H-34; Brewster F2A Buffalo; Consolidated P2Y.
In Italia è stato impiegato dall’Aeronautica Militare sui velivoli: Grumman HU-16 Albatros e S-2F-1 Tracker.
L'esemplare esposto fa parte del patrimonio storico della Aeronautica Militare Italiana ed è stato restaurato dal Museo dei Motori nell’ambito di un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale di motori aeronautici di varie epoche, realizzato congiuntamente tra la Forza Armata e l’Ateneo di Palermo in occasione del Centenario dell'istituzione dell'Aeronautica Militare.