Il Rolls-Royce Derwent fu uno dei primi motori a reazione che furono costruiti in grande serie nell’immediato dopoguerra per equipaggiare vari velivoli militari e civili. Derivato dal motore Rolls-Royce Welland del 1943, il Derwent riprende in larga parte l’impostazione costruttiva di base dei prototipi dell’ing. Frank Whittle, con compressore centrifugo monostadio. Il suo sviluppo tecnico, avviato nel 1944, fu strettamente connesso con quello del Rolls-Royce Nene, di maggiori dimensioni e prestazioni. Il Derwent rimase in produzione fino all’inizio degli anni ’50 attraverso varie serie costruttive, caratterizzate da continui miglioramenti tecnici e prestazionali. I motori della serie 5, prodotta dal settembre 1945, furono utilizzati sui Gloster Meteor F4 ed equipaggiarono anche il prototipo Avro Canada C-102, che nel 1949 divenne il secondo velivolo di linea al mondo con motori a reazione. Il Derwent venne impiegato per equipaggiare l’Aerfer Sagittario 2, il primo velivolo costruito in Italia che riuscì a superare stabilmente la velocità del suono il 4 dicembre del 1956.
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Velivoli De Havilland DH.106 Comet e DH.112 Venom; Saab J29 Tunnan.
L'esemplare esposto fa parte del patrimonio storico della Aeronautica Militare Italiana ed è stato restaurato dal Museo dei Motori nell’ambito di un progetto di ricerca, tutela e valorizzazione museale di motori aeronautici di varie epoche, realizzato congiuntamente tra la Forza Armata e l’Ateneo di Palermo in occasione del Centenario dell'istituzione dell'Aeronautica Militare.