L'acronimo FIRE, Fully Integrated Robotized Engine, che costituisce il nome commerciale con il quale è divenuto famoso a livello internazionale, indica l’innovativo sistema di assemblaggio quasi completamente automatizzato. Realizzato nello stabilimento FIAT di Termoli (Campobasso), l’impianto rappresentò un notevole avanzamento tecnologico nella produzione motoristica in grade serie. La prima versione del motore, da 750 cm3, venne commercializzata nel 1985 con l’Autobianchi Y10 e la FIAT Uno. In seguito, attraverso lo sviluppo di varie versioni con cilindrate e prestazioni maggiori, il FIRE fu utilizzato su varie autovetture, divenendo uno dei motori di maggiore produzione del Gruppo FIAT. Progettato per avere dimensioni compatte e un ridotto numero di componenti, il motore si distinse per i ridotti costi di esercizio e per la notevole affidabilità, ottenuta attraverso un attento dimensionamento strutturale che ha consentito di contenerne la massa in meno di 70 kg, anche nella versione da 1000 cm3. I modelli seguenti, da 1.1 litri a 1.4 litri, sono stati progressivamente dotati di vari sistemi di iniezione a controllo elettronico, dal single point al più moderno multipoint, sovralimentazione, accensione elettronica e sistemi di trattamento dei gas di scarico.
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Autobianchi Y10 fire LX i.e.
Per gentile donazione di Vito Veninata